“Il nostro sogno per questo millennio”, i ragazzi di Repubblica@Scuola al Festival IMMaginario

Davanti a una platea che più internazionale non poteva essere, il sito di Repubblica@scuola è sbarcato alla quinta edizione diIMMaginario festival, il primo degli appuntamenti che vedono direttamente coinvolto il sito di Repubblica. it  per le scuole e realizzato con il coinvolgimento di migliaia di studenti e dei loro professori. La prima occasione era il concorso “We have a dream”, l’iniziativa che per mesi ha coinvolto centinaia di scuole italiane chiedendo agli studenti di dare forma e sostanza ai propri sogni.

I dieci ragazzi selezionati tra le centinaia di partecipanti hanno avuto l’onore di essere premiati, con tanto di bacio paterno-accademico, da Daniel Pennac in persona, uno scrittore che prima di affermarsi a livello internazionale è stato insegnante e che è nel cuore di una gran parte dei ragazzi italiani (e non solo dei ragazzi). Pennac, alla platea del teatro Morlacchi, ha raccontato della modernità incarnata dai giovani, sia oggi che nelle epoche passate, a cominciare da suo nonno che uscì sconvolto e rapito dalla prima proiezione cinematografica assoluta, quella della celebre locomotiva che sembrava investire la platea. “Oggi voi incarnate il futuro e non dovete averne timore”, è stato l’invito dello scrittore.

Grandi applausi dagli altri ragazzi che riempivano il teatro e partecipavano al Campus degli studenti sulla creatività artistica, organizzato dal Miur, anche loro presenti ieri a Perugia con ragazzi e professori provenienti da Estonia, Germania, Malta, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Serbia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria e naturalmente Italia. Ogni palco del prestigioso teatro Morlacchi era in pratica occupato da un popolo diverso. Un bagno internazionale che ha dato un sapore ancora più suggestivo al concorso di Repubblica@scuola.

La platea giusta per raccontare le riflessioni di dieci ragazzi di inizio millennio ai quali è stato chiesto di rilanciare lo spirito dell’indimenticabile discorso con il quale, oltre cinquant’anni fa , Martin Luther King chiedeva diritti civili per la popolazione nera degli Usa . Le esigenze, i problemi che i ragazzi sentono sono quelli di questo inizio millennio, ma lo spirito nei loro articoli  –  non consapevolmente, e se ne sono sorpresi loro stessi  –  è lo stesso: liberateci dai vincoli, lasciateci provare a costruire un mondo “almeno” più giusto. In sostanza; lasciateci sognare. Anche se il sogno, per alcuni dei più grandi, è trovare un lavoro alla fine degli studi (una testimonianza diretta delle angosce che attraversano ragazzi e famiglie). Eppure più di uno chiede alla propria famiglia di scommettere  su questo Paese, di non indicargli come unica strada quella di “andare all’estero” non come “cittadino del mondo” ma solo come “cervello emigrante”. Il concetto  –  il sogno  –  ricorre più di quanto si potesse immaginare, ed è quasi una sorpresa.

Non lo è invece l’attenzione all’ambiente. Ricorre in tutti. Il sogno di un mondo giusto è direttamente connesso a quello di un pianeta vivibile, che qualcuno ha anche provato a descrivere. “Proviamo a farlo”, è il messaggio che in sostanza hanno consegnato alla platea, quasi una risposta al “non abbiate timore” di Pennac. E uno degli articoli vincitori si intitola  –  tanto per fugare equivoci  –  “Siamo qui per combattere”.

Ma per Repubblica@Scuola è stato solo il primo appuntamento.  Nell’IMMaginario Festival una parte della mattinata di domani, sabato, è dedicata ad un grande happening nel quale la platea di ragazzi sarà coinvolta dalle attività e dai racconti di tre dei protagonisti di alcune delle sfide del sito di Repubblica. it: Comix Games, Intercultura e il Muse  –  il Museo delle Scienze di Trento.

Tutto materiale per un video che i dieci vincitori hanno già iniziato a realizzare con l’aiuto di IMMaginario Tv.

Fonte Repubblica.it

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