FABRIZIO

FABRIZIO BELLOCCHIO

Quella di Fabrizio Bellocchio (1973-2000) è una vicenda esemplare. Una storia che ha tante cose da dire a chi, oggi, deve cercare la forza per combattere quella solitudine che ogni cosiddetto “disabile” si porta dentro.

Fabrizio Bellocchio era una persona disabile, che aveva bisogno di aiuto per farsi strada in tutto ciò che è consentito fare ad una persona disabile,  per andare avanti e perseguire  gli obiettivi più facilmente  raggiungibili da chi non è costretto a misurarsi con i limiti della disabilità.

Vivere con lui ci ha aiutato a prendere coscienza del fatto che la “diversità” del disabile non è limitante nel pensiero e nelle azioni ma  può sviluppare capacità di determinazione e forza di volontà senza eguali. E’ questo che Fabrizio  ci ha  insegnato. Lo ha  fatto non chiudendosi  al mondo, bensì  andandogli incontro correndo, cercando di cogliere a pieno il senso della vita.

Lo ha fatto interessandosi alle tematiche sociali, etiche, ambientali, economiche coinvolgendo in un pluriennale e continuo dibattito maestri del pensiero e della vita civile sulle pagine del suo Caleidoscopio.

Lo ha fatto quando ha trasferito con grande generosità  nei suoi versi i più intimi e segreti moti del suo animo.  Questa è la grande eredità che abbiamo ricevuto da lui.

A soli diciassette anni, fonda il mensile “Il Caleidoscopio. Nato per non essere soli”, insieme al giornalista Rai Franco Poggianti. Una piccola testata scritta, impaginata e ciclostilata a casa che diventa presto un importante punto di incontro e di scambio tra realtà politiche e associative differenti. Nel corso degli anni il mensile ospita articoli di esponenti di primo piano del mondo politico,  contributi e inchieste di associazioni.

Si specializza nel giornalismo sociale, collaborando con numerose riviste e dedicandosi ai temi dell’handicap e dell’informazione verso i minori.

Negli stessi anni, segue con dedizione l’altra sua grande passione, la promozione dei cartoni animati, lanciando una petizione “Contro le censure” sul mensile Kappa Magazine. Collabora con alcuni senatori della Repubblica per l’incentivazione dell’animazione italiana.

Nel 2000 viene istituito, dal Direttore Artistico del “Festival Internazionale del Cinema di Animazione Castelli Animati”, Luca Raffaelli,   il Premio “Fabrizio Bellocchio” per le opere con il maggior contenuto sociale.
Nel 2001 il Comune di Roma e l’azienda di trasporti pubblici Trambus hanno dedicato a Fabrizio, la Centrale Operativa Disabili.

Sempre nel 2001 il Dipartimento V Servizio Handicap del Comune di Roma ha ristampato il libro di poesie “Cassetti Chiusi” inserendo poesie inedite di Fabrizio.

Nel 2012 viene inaugurata la Sala Fabrizio Bellocchio Mediavisuale presso l’Istituto Statale Sordi di Roma dedicatagli come riconoscimento al patrimonio umano e culturale lasciatoci da chi, attraverso l’arte e l’impegno civile, non si è mai arreso di fronte alla disabilità e all’esclusione.

 

 

One Response to FABRIZIO

  1. Antonio ha detto:

    Bellissimo continuate sempre così la vostra Unione e’ la vostra forza. Un forte abbraccio

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