Da Godzilla al cinema d’autore, Cartoons on the Bay omaggia il Giappone

È l'”anime” giapponese, nel suo centesimo anno di vita, la grande protagonista di Cartoons on the bay, il festival di animazione internazionale e della tv per ragazzi che si terrà a Torino dal 6 all’8 aprile

È nata cento anni fa e ha conquistato il mondo. “Anime” non vuol dire “solo” cartoni animati giapponesi: l’animazione è un elemento fondamentale della cultura contemporanea del Giappone, un modo di disegnare e raccontare per immagini che è contemporaneamente tradizione e innovazione. Se il termine “anime” è relativamente recente, i primi esperimenti fatti in Giappone con questo linguaggio risalgono a più di un secolo fa, con le prime proiezioni arrivate nel 1917. A celebrare una storia densa ed emozionante è Cartoons on the bay, il Festival internazionale dell’animazione e della tv dei ragazzi arrivato alla sua 21esima edizione, che ogni anno si concentra su un Paese diverso. La sede questa volta sarà Torino, che dal 6 all’8 aprile al Museo del Risorgimento (Palazzo Carignano) ospiterà autori, seminari, anteprime, mostre.Tra queste, una è dedicata a uno dei più grandi fumettisti italiani, Igort, che con il paese e la cultura protagonista del festival 2017 ha da sempre molto a che fare. La retrospettiva partirà infatti dalle tavole realizzate proprio in Giappone nei primi anni ’80, per arrivare agli originali del suo Quaderni giapponesi (Coconino Press, 2015). E non potevano mancare le illustrazioni realizzate per Gli assalti alle panetterie, di Haruki Murakami (Einaudi), volume che raccoglie due racconti dello scrittore.
Altro protagonista sarà il regista Shinichiro Watanabe, che verrà a Torino per essere premiato. Il suo lavoro più conosciuto, Cowboy Bebop (serie tv, 1998, e poi lungometraggio, 2001) è un esempio della sua capacità di fondere – come è facile intuire già dal titolo – realtà diverse della cultura pop contemporanea: dal western alla fantascienza (la storia è ambientata in gran parte su Marte, nel futuro), il tutto condito da varie influenze musicali.

La poetica di Watanabe, che ha anche diretto due corti di Animatrix (il film del 2003 che raccoglieva cortometraggi di animazione ispirati a Matrix), così basata sull’incrocio e il mix di realtà diverse, tra occidente e oriente, in effetti a suo modo si sposa con il tema di questa edizione del festival: “il cammino dei popoli”. In altre parole, capire attraverso l’animazione come le migrazioni abbiano veicolato e sovrapposto, oltre che persone, anche culture diverse. Spesso anche religioni: verrà presentato in anteprima mondiale il nuovo film di Hanan Kaminski, Being Salomon. Il Salomone raccontato dal regista belga è proprio quello biblico, e il lungometraggio affronta il tema del dialogo interreligioso. Come sempre verranno premiate le migliori produzioni dell’anno con i Pulcinella Awards: le opere in concorso sono più di trecento. E sono targate Giappone le altre anteprime, dai nuovi Power Rangers all’ultimo Godzilla, diretto da Hideaki Anno, ennesima avventura di uno degli eroi che più hanno influenzato la cultura popolare occidentale e orientale. Spazio anche al film d’autore: Makoto Shinkai è considerato l’erede del grande maestro Hayao Miyazaki. Del regista di Nagano verranno proiettati Oltre le nuvole, il luogo promessoci, il suo primo film realizzato nel 2004 e ambientato in un Giappone alternativo, che ha ritrovato l’unità dopo la Seconda Guerra Mondiale solo negli anni ’90, e dove comunque l’isola di Hokkaido rimane in mani sovietiche, e l’ultimo, Your Name (2016), record d’incassi in patria.

Fonte Repubblica.it

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