Giallo a fumetti ambientato nell’antica Roma, gli autori sono due salernitani

Siamo nell’anno 69 avanti Cristo e il 37enne Marco Tullio Cicerone è un avvocato ormai affermato, da poco reduce dall’attività di questore svolta in Sicilia, nella città di Lilibeo (l’attuale Marsala). I siciliani decidono quindi di affidarsi a lui, in qualità di accusatore, quando stabiliscono di rivalersi contro il propretore Gaio Licinio Verre, loro ex governatore accusato di atteggiamenti tirannici, violenze, ladrocini e concussione. Parte da questi fatti storici e dai tre libri delle orazioni “Contro Verre” lo sceneggiatore salernitano Giuseppe De Nardo per imbastire la trama di “Atto d’accusa”, una graphic novel d’epoca, con risvolti thriller e d’azione, in cui il protagonista, lo stesso Cicerone, deve cercare di proteggere un testimone-chiave del processo dai sicari inviati dal dissoluto politico romano. “Atto d’accusa” (116 pagine, bianco e nero, 3, 80 euro, cover di Aldo Di Gennaro) sarà in edicola il 12 febbraio, sul numero 41 della collana antologica “La Storie” della Sergio Bonelli Editore. E a visualizzare lo script di De Nardo ci sarà un conterraneo dello sceneggiatore, il disegnatore Giuliano Piccininno, classe 1960, artista originario di Giffoni Valle Piana ed esponente di spicco della cosiddetta “Scuola salernitana” del fumetto. De Nardo – che in Bonelli si era messo in luce con alcuni episodi di “Dylan Dog” –  per “Le Storie” aveva già scritto “La rivolta dei Sepoy”, avventura d’ambientazione indiana disegnata da Bruno Brindisi, e l’eccezionale speciale a colori “Uccidete Caravaggio!”illustrato da Gianpiero Casertano. Piccininno, dal canto suo, grazie al suo stile versatile, ha lavorato su testate umoristiche di culto come “Alan Ford”, “Tiramolla”, “Topolino” e “Looney Tunes” prima di approdare al fumetto d’impronta realistica. (alessandro di nocera)

Fonte Repubblica.it
 

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