ECONOMIA

La ripresa della nostra economia, confermata anche dagli ultimi dati, rende molto più vicino il traguardo di Maastricht. Sembra però che questo nostro risanamento sia tutt’altro che apprezzato, soprattutto da alcuni analisti che vedono male la instabilità parlamentare del Governo. Comunque il fatto che l’Italia, con le misure adottate, sia quasi riuscita a raggiungere l’obiettivo a lei più ostico (la soglia del 3% del rapporto Pil/deficit), avvicinandosi di oltre mezzo punto, rende questo risanamento economico ancora più reale. Proprio le decisioni del Governo in materia economica, partendo dal risanamento dei conti pubblici per arrivare alla ristrutturazione della pubblica amministrazione, hanno ridato fiducia agli investitori e credibilità all’Italia. Il problema più immediato da risolvere però, è la riforma dello stato sociale. La spesa della previdenza, il problema del lavoro e l’utilizzo squilibrato degli “ammortizzatori sociali” come la cassa integrazione che risulta essere il più oneroso per lo Stato e vantaggioso per le grandi imprese creando forti iniquità e distorsioni sul mercato del lavoro. Per porre rimedio il Governo ha istituito una commissione per la riforma che sta preparando un documento contenente le linee guida che dovranno rivedere lo stato sociale. Nodo principale della riforma sarà l’abbattimento della cassa integrazione sostituendola con un’assicurazione sottoscritta e pagata dai lavoratori che consentirà di aiutare gli estromessi dalle imprese grandi e piccole. Per i giovani in cerca di primo lavoro ci sarebbe un salario minimo mentre per i disoccupati, si prevede un sostegno per i più poveri. Per quanto riguarda il capitolo pensioni, la commissione vorrebbe: accelerare l’elevamento dell’età pensionabile entro il 2002 (anziché il 2008) e far passare tutti i lavoratori al sistema di calcolo contributivo. Quello delle pensioni di anzianità è un argomento spinoso da trattare e lo stesso Governo, anche se mosso da buone intenzioni, è spesso limitato nelle sue scelte. Le frenate al Governo arrivano soprattutto da Rifondazione Comunista e dai sindacati; proprio questi ultimi hanno dichiarato apertamente al Presidente del Consiglio Prodi la loro opposizione a qualunque taglio dello Stato sociale per far quadrare il bilancio pubblico; al Governo chiedono invece di applicare per intero la riforma delle pensioni e di tagliare sprechi e privilegi da prima Repubblica che sono ancora in vigore. F. Bellocchio .

F. Bellocchio

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