Novantamila immagini per il Requiem di Mozart.
Nel 2009, al Festival Internazionale del Cinema di Animazione – Castelli Animati, l’Associazione Fabrizio Bellocchio Onlus ha assegnato il Premio Speciale Fabrizio Bellocchio all’opera RECORDARE di Leonardo Carrano e Alessandro Pierattini motivando la sua scelta:
“Per l’alta qualità dell’opera che, utilizzando immagini particolari e supportate dalla musica del grande Mozart, è riuscita a trasmettere l’emozione dell’ultima scelta di un condannato a morte, rendendo l’utilizzo del suo corpo un mezzo significativo per la ricerca”.
Sul coro possente del Rex tremendae majestatis si libra sospeso in volo un tuffatore che mai raggiungerà l’ acqua, la fuga rigorosa del Kyrieè un racconto di mani che parlano il linguaggio dei sordi, il Domine Jesu si compone di 850 fotogrammi da Accattone di Pasolini ridipinti a mano, le voci soliste si intrecciano nella melodia triste del Recordare sulle sezioni del corpo di un condannato a morte rielaborate al computer. È un’ opera ardita e visionaria quella di Leonardo Carrano, che ha messo per immagini il Requiem di Mozart in un’ animazione sperimentale, Aeterna. «Straordinaria, unica, eccezionale», l’ ha definita Ennio Morricone in persona, e unica e un po’ folle quest’ opera lo è di certo, se si pensa che a Carrano è costata dodici anni di lavoro. Un’ esplorazione personalissima delle proprie emozioni di fronte a Mozart «senza una trama, non tradisco lo spettatore con una storia perché, come diceva Picasso, il quadro lo fa chi lo guarda», e insieme un viaggio nelle tante tecniche artistiche che il pittore e videoartista romano, classe 1958, ha utilizzato per ciascuno dei quattordici brani che compongono il Requiem. «Ogni movimento è realizzato con una tecnica diversa – spiega l’ autore – grazie all’ aiuto di amici artisti che mi hanno affiancato come coregisti. Per il Requiem aeternam Mikulas Rachilc, artista della Primavera di Praga, ha creato dei ritrattia olio di volti che cambiano, il Dies Irae è illustrato da immagini astratte realizzate con la tecnica della pellicola incisa e dipinta, il Confutatis con l’ elaborazione e l’ animazione di foglie morte mangiate dagli insetti che ho raccolto e dipinto con ossido di titanio, nel Sanctus una ballerina disegnata su carta si muove sulla striscia lasciata sullo scanner da una tazzina di caffè, mentre per Hostias ho usato un segnale distorto della tv e ho disegnato un uomo che affoga nei pixel». Visioni astratte che spesso nascono dal quotidiano, perché Aeterna – di cui alcuni episodi sono già stati presentati in festival internazionali, da Locarno a Venezia, ad Annecy, fino a Roma e nelle precedenti edizioni di “Invideo” – per Carrano è stato un’ ossessione che ha segnato dodici anni di vita: «L’ ho fatto per puro amore di Mozart, senza sovvenzioni, un lavoro lirico e puramente soggettivo che parte dalle emozioni che la sua musica mi suscita. A volte mi alzavo di notte, in predaa un’ idea venutami in sogno, e mi mettevo a disegnare tra cucina e salotto, lasciandomi andare alla creatività, come dipingendo un quadro. In tutto sono più di 90mila immagini, ho passato estati intere a lavorarci anche venti ore al giorno. Mia moglie è stata molto paziente, e la mia bambina più piccola che ha otto anni, meno dell’ età del film, quando finalmente è finito m’ è venuta incontro, mi ha abbracciato e mi ha detto: “Bene papà, adesso stai con me”».
Fonte Archivio Repubblica.it
Lascia un commento